Mirano, Venezia 2001/2002, consolidamento strutturale, restauro e adeguamento impiantistico, 152 mq
L'intervento ha interessato la porzione di un complesso edilizio di natura residenziale e rurale databile tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, e ha avuto una fase preliminare nel frazionamento dell’immobile in due unità, una al piano terra e una al primo, e una di completamento nel riassetto materiale e funzionale del complesso e delle pertinenze posteriori. Ma il suo fulcro è stata l’abitazione al primo piano.
La definizione del nuovo impianto planimetrico ha costituito un momento cruciale del progetto per unire e trasformare il livello superiore di due manufatti di origine e natura diverse – un piccolo capannone a magazzino agricolo e la casa padronale – in un appartamento adeguato per spazi e funzioni a una giovane famiglia. Ha inoltre dovuto confrontarsi con il vincolo di intangibilità dello stato esistente delle facciate e, per quanto possibile, del rispetto della specificità tipologica soprattutto della porzione residenziale, tripartita tramite la struttura muraria portante. Il vecchio capannone ha quindi ospitato il nuovo ingresso con la scala, la cucina e l’area per il pranzo, mentre il soggiorno si è esteso sull’area dei preesistenti vano scala e camera da letto. Il resto della casa è stato occupato da camere da letto, bagni e spazi di servizio.
Si sono perseguite principalmente due idee a guida del progetto: il mantenimento dello spazio unico e aperto tipico del capannone e il recupero dei materiali di finitura originari dell’abitazione associato all’esibizione strutturale e materica di alcuni elementi della costruzione. A corollario del primo assunto si è posto il parziale occultamento della cucina con il basso parallelepipedo bianco che ospita alcune attrezzature tecniche, e il traforo della muratura tra pranzo e soggiorno per migliorare il passaggio di luce e persone, oltre ad ospitare un caminetto a due fronti. Il secondo assunto ha portato al recupero di infissi e tavolato di larice posato a pavimento nella zona notte, al restauro della struttura lignea del tetto del capannone lasciata a vista, e al contrasto tra la vecchia muratura di mattoni pieni e la nuova scala in tavole di rovere e biancone di Asiago, i due materiali prevalenti scelti per le nuove finiture.